Salvatore Lanno - IL RICORDO DEL 9 - SOVERA EDIZIONI
PROLOGO:
In un piccolo paese di collina, nel mese di settembre
... tutti sono in subbuglio per la vendemmia.
Le grandi distese di vigneti portano le persone
nelle campagne a raccogliere l’uva fino all’ultimo
grappolo. È per tutti una festa. Malgrado le giornate
siano calde, le ore passano abbastanza in fretta e in
armonia. La mattina, quando ci si ritrova nel vigneto e si è in tanti, la giornata di solito si prospetta più divertente.
Tanti ragazzi prima dell’inizio della scuola racimolano
qualcosa andando a vendemmiare.
Ricordo un anno in cui eravamo una ventina e facevamo le sfide per chi raccoglieva
più uva o chi finiva Per primo il filare. Nell’ora
di pranzo, quando mangiavamo tutti insieme, era
un ridere continuo tra battute e barzellette. Ognuno si
portava il pranzo a sacco, ma a volte si faceva la grigliata. Dopo pranzo in un angolino cercavamo di chiudere gli occhi e riposarci un po’ prima di ricominciare.
Quando finivamo la sera eravamo contenti di tornare
a casa. Si lavorava anche il sabato e la domenica, si è sempre fatto e ancora oggi si fa così. Per questo dopo un mese e oltre di vendemmia, si arrivava a essere stanchissimi. Prima di andare a lavorare per conto di terzi facevo la vendemmia nei vigneti di mio papà. Quando si è in famiglia è diverso, si fatica ancora di più, perché ci tieni a raccogliere tanto. D’altra parte, si lavora fino a quando c’è luce.
Però durante la mattinata il panino non mancava mai, così come l’acqua fresca che dava una grande carica. A pranzo cucinava mia mamma quindi non era come pranzare a sacco e accampati alla buona. Per noi la vendemmia era veramente una festa. Lavorare da terzi era un’esperienza che permetteva di stare con gli altri. Anche il 9 settembre 1999 (9/9/99) iniziai a vendemmiare
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