Maria Pia Trevisan - L'operaia che amava la sua fabbrica - Anni di Mivar e di impegno, quasi un'autobiografia - La Memoria del Mondo Libreria Editrice-2010 - 168 pp. - 14,50€
Una storia operaia, storia di relazioni tra lavoratori, sindacato e “padroni”, storia d’impresa, storia di conflitti degli anni più duri, che sfociano nello Statuto dei lavoratori.
Il racconto di Maria Pia Trevisan offre risvolti e colori umani che ci permettono di guardare ben oltre la cronaca di un’azienda, la Mivar, e dei conflitti che l’hanno accompagnata per molti anni.
Alla fine di questa storia la fabbrica che ha “contrastato” la globalizzazione, profondamente ridimensionata, si avvia al tramonto. Pia tira le somme di una vita operaia e del suo rapporto con il “padrone” che non ha mai considerato un “maestro di vita”. Ora c’è del rispetto tra i due, ognuno
è convinto di aver fatto la sua parte. E Pia, l’operaia, che da ragazza aveva altri sogni, ma che invece ha trascorso una vita in fabbrica, riconquista la scena offrendoci un racconto maturo, con una forte dose di verità.
Maria Pia Trevisan, trasferita in Lombardia nel 1940, residente ad Abbiategrasso (MI). Ha iniziato a lavorare a quindici anni come apprendista operaia presso calzaturifici di Vigevano e successivamente nell’azienda artigiana familiare (laboratorio di montaggio calzature). Ha lavorato poi presso la IGAV di Abbiategrasso, azienda produttrice di “laminati plastici”, e per 22 anni presso la Mivar, industria metalmeccanica produttrice di televisori.
E’ stata impegnata in politica e nel sindacato. Per cinque volte è stata in Consiglio Comunale di Abbiategrasso, eletta nelle liste del P.C.I. prima e P.D.S. poi. Dal 2002 al 2007 ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio Comunale.
Ha già pubblicato: “Racconti di donne in fabbrica” (1994), “Passi nel silenzio” (2003) e con altri “Andar per storie” (2002)
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