I castelli di Milano (Sforzotto) e di Vigevano (Gevanello), veri personaggi in “tegole e mattoni”, alla vigilia di Expo 2015, lasciano la città e raggiungono il contado di Cusago dove giace in attesa della fine il loro fratello Cusaghino, l’imponente castello che con la sua mole connota la campagna del Parco Agricolo Sud. Gevanello e Sforzotto, utilizzando un particolare “slang castellano”, ripercorrono insieme a Cusaghino i momenti più importanti della sua lunga storia cercando un piano in extremis per il suo salvataggio. Ce la faranno i castelli più fortunati a salvare il loro fratello da morte certa per l’indifferenza dei Calpestanti Moderni? Un racconto comico a tre voci con una punta di malinconia che vuole proporre al lettore la conoscenza del castello visconteo di Cusago, costruito da Bernabò Visconti alla fine del ‘300, le vicissitudini dei fatti e dei personaggi che hanno contribuito a portarlo all’attuale situazione di serio degrado e i numerosi progetti di recupero poi naufragati.
Questi aspetti vengono analizzati dall’autrice nella seconda parte del libro dove, con un taglio giornalistico,si traccia la storia del castello anche attraverso le testimonianze delle persone che lo abitarono dal dopoguerra fino al termine degli anni ’80 del 1900. Il volume, raccogliendo frammenti di storia del nostro territorio, conduce il lettore di ogni età a riflessioni
sullo stato di salute dei beni culturali italiani sia famosi sia poco conosciuti cavalcando così la filosofia “glocal” degli anni 2000: “thinkglobally and actlocally”.
Simona Borgatti, docente di scuola primaria, dal 2005 alterna al lavoro scolastico la passione per la scrittura collaborando con due giornali locali del sud-ovest milanese. Dal gennaio 2011 è giornalista pubblicista. Quando suo marito Andrea le disse che i tre castelli avrebbero potuto dialogare, ha pensato fosse un’ottima idea.
Andrea Pellicani, architetto d’interni e designer, tra le altre passioni coltiva da sempre l’amore per il disegno e il fumetto, ambiti dove riesce a esprimere la parte più ludica e giocosa del suo carattere eclettico. Quando sua moglie Simona, per il libro, gli chiese di dar forma e corpo ai personaggi che aveva inventato, non ha potuto rifiutare.
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